Senza dubbio Neon Noir, il nuovo disco di Ville Valo, ex frontman dei finlandesi HIM, è un lavoro molto atteso sia dai critici che dai fan. In molti, compreso il sottoscritto, erano incuriositi da questo primo album da solista del talentuoso musicista. Dopo svariate esperienze e collaborazioni musicali, sinceramente, lo stile e il sound di Valo rimanevano in un certo senso un'incognita. Non si sapeva se il nuovo album sarebbe stato un continuo distorto del suo gruppo precedente, un prodotto cantautoriale che seguiva la scia del progetto Rambo Rimbaud o un blues folkloristico eseguito con i The Agents. Da grandissimo fan degli HIM posso dire che la loro mancanza si sente tanto, il vuoto che hanno lasciato è notevole ma se la band non aveva più nulla da proporre, allora, in fondo, la scelta che hanno preso di sciogliersi è stata giusta, almeno, non ci hanno delusi con scempi presentati solo perché dovevano e onestamente ho apprezzato la coraggiosa decisione. Ma Valo, come il resto del gruppo che ha dato vita ad un proprio progetto, imbocca un sentiero personale, probabilmente nostalgico e fatto di ombre cupe. Il platter sfornato è di una certa qualità ma i richiami agli HIM, nelle melodie, nei riff e nei giri di chitarra ci sono. Per carità, non c'è nulla di male ma, detto con schiettezza, mi sarei aspettato qualcosa di più personale.
Venendo a Neon Noir possiamo confermare la presenza di canzoni veramente trascinanti e di un certo spessore. Durante l'ascolto sarà facile cantare o danzare sui ritornelli perché il disco sotto molti aspetti ti coinvolge. L'album inizia con l'energica Echolochate Your Love, questa, una traccia che mette in prima linea gli effetti e la calda voce di Valo. Successivamente c'è Run Away From the Sun, una suggestiva ballata che si fa ascoltare soprattutto quando l'oscurità comincia a prendere il sopravvento. La terza canzone è la title track, personalmente si tratta della più bella di tutte, che con il suo ritornello e i suoi fantastici giri di chitarra difficilmente andrà via dalla mente. Ci concentriamo ora su The Foreverlost, anche in questa canzone l'ammaliante voce di Valo trascina l'ascoltatore in un vortice di emozioni. Con Baby Lacrimarum pare, invece, che le carte si mischino, nel senso che cambia la struttura della canzone. Proprio questa è la classica traccia strappalacrime, quella che puoi ascoltare disteso su di un letto tra mille pensieri amorosi. Lo stesso effetto lo sortisce la struggente Vertigo Eyes, una canzone di poco più di sette minuti che mostra il meglio del cantautore. Diamo spazio, adesso, alla cupa Saturnine Saturnalia, altra traccia di valore che ci delizia con dei magnifici giri di chitarra alternandosi, addirittura, con fasi Doom. Un ultimo momento soave, infine, possiamo gustarlo durante l'ascolto della malinconica Heartful Of Ghosts. Insomma, Neon Noir è alla fine un buon disco composto da canzoni più che interessanti, l'unica che lascia l'amaro in bocca è Loveletting in quanto sembra un versione insipida delle ballate create dagli HIM ma per il resto non ci sono pecche. Ville Valo comunque, si conferma ancora una volta un bravissimo paroliere e a conti fatti Neon Noir si rivela come un disco degno di nota.
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