Ogni persona è come il pongo. Ognuno di noi crea se stesso. Io creo me, tu crei te, tutti noi creiamo la nostra personale visione di noi stessi. Anche i colori del pongo che scegliamo ci distinguono gli uni dagli altri. Pensateci. Quando ci troviamo davanti ai tanti colori che il pongo ci offre e ci viene chiesto di scegliere prendiamo quelli che ci piacciono di più che sentiamo più nostri.
A me da piccola piaceva tanto il verde, mi vestivo addirittura con una tuta completamente verde che mia madre ogni sera mi lavava e asciugava affinché la mattina dopo la potessi indossare di nuovo. A un certo punto sono diventata troppo grande e non ho più potuto metterla, ma il verde di quella tuta, un po’ scuro, lo ricordo ancora. Seguendo questo ragionamento voi potreste scegliere il giallo perché vi ricorda il sole, o il blu perché lo associate al mare, o l’azzurro per il cielo. Il rosso perché vi ricorda il sugo al pomodoro della nonna. Ognuno di noi sceglierà il colore secondo il proprio personale modo di percepirlo o associarlo a un ricordo o a un pensiero, o anche solo perché l’arancione ci piace, senza un motivo particolare. Va bene tutto, ogni scelta è permessa. E vi dico anche perché ogni scelta è permessa, perché è la nostra, nessuno ci deve imporre il colore migliore, perché non c’è un colore migliore per noi. Ma poi vi dico di più non serve che scegliamo un solo colore, possiamo usarne due, tre, o anche tutti se siamo tanto coraggiosi. Se voi ora doveste avere un sacco di barattoli di pongo davanti a voi, di tutti i colori e vi venisse chiesto di creare voi stessi con il pongo dovreste sentirvi liberi di prendere il pongo che volete, del colore che volete e dargli la forma che volete. Ognuno di noi ha due gambe, due braccia, un naso, una bocca, ma nonostante tutti possiamo avere caratteristiche simili, qualcuno ha il naso più a punta, qualcuno a patatina, qualcuno lo ha più grande o più piccolino. In tutti noi ci sono delle differenze, nessuno è uguale agli altri e quando creiamo noi stessi con il pongo vale la stessa cosa. Non importa se ciò che stiamo creando sia uguale a come siamo, ma va benissimo che sia ciò che vogliamo essere, ciò che sentiamo di essere, la nostra visione ideale. Quando immaginiamo noi stessi ci capita di vederci più alti, più robusti, magari indossando un mantello o un bel vestito. Non importa cosa si andrà a creare, basta che ci rappresenti. Quello che ne verrà fuori, guardando anche le creazioni degli altri saranno tutte figure diverse, nessuna uguale alle altre. Alcuni avranno lavorato il pongo solo con le mani, sporcandosi e affondandoci le dita, alcuni avranno usato la spatola per modellarlo o un coltellino per creare figure più geometriche, dritte o qualcosa di imprevedibile se non per l’artista. Lo so, magari guardando la figura del compagno accanto a voi la vostra creazione non vi piacerà molto, avrà scelto un colore che risalta di più, la figura sarà meno pastrocciata e crederete di non aver fatto un buon lavoro, che dovete ricominciare da capo per dare forma a qualcosa che deve venire bene. Voi potete anche rifare tutto daccapo, nessuno ve lo vieta se è questo che volete, se non vi soddisfa il vostro personaggio, ma non dovrete mai disfare la vostra creazione solo perché secondo voi non è bella tanto quanto quella del vostro amico.
Ogni persona ha i suoi gusti e la sua sensibilità, una persona può aver pensato di mettere quattro braccia al posto di due, ma questo non vuol dire che dobbiate farlo anche voi. Se volete fare tre occhi perché a voi piace così, vi dice qualcosa, o lo trovate divertente, fatelo, senza preoccuparvi se qualcun altro lo ha fatto oppure no, senza pensare se sia bello per gli altri, deve sempre soddisfare solo voi. Ogni persona può creare una versione di sé straordinaria solo se segue i suoi gusti. Il risultato potrebbe non soddisfare le nostre personali aspettative, magari mentre eravamo immersi in questo piccolo atto creativo immaginavamo un esito finale molto differente rispetto a quello che abbiamo ottenuto. Non preoccupatevi, non mortificatevi, non dovete non sentirvi in grado di portare nella realtà la visione che avete di voi. Ogni persona fa fatica a mostrare chi è, ma quando costruiamo qualsiasi cosa mettendoci noi stessi, anche se non potrà rappresentarci appieno per come avremmo voluto dirà sempre qualcosa di noi, della persona che siamo, di chi crediamo di essere o di chi vorremmo essere. Modellare se stessi è la cosa più difficile che possiamo metterci a fare, temiamo di osare e rovinare tutto, di non poter più tornare indietro, di rimproverarci per aver compiuto una scelta che non ha portato a quello che volevamo. Pensavamo che sarebbe venuto meglio, che avrebbe funzionato di più se avessimo messo il nero sopra al bianco. Poi ci convinciamo che se mettiamo il pongo nero sopra il pongo bianco, la figura non potrà che rimanere nera, che ormai devo proseguire verso quella direzione. E invece no. Le persone possono sempre cambiare e decidere di che colore essere, basta prendere un altro pezzo di pongo e continuare a modellare la nostra figura. Noi e le altre persone passeremo la vita a cambiarci o a fissare la nostra creazione senza avere il coraggio di fare cambiamenti, a non essere soddisfatti, o almeno non del tutto, ad avere perplessità e dubbi, a voler tornare indietro, a confrontarci con gli altri chiedendo per loro è meglio farci i capelli arancioni o verdi. Tuttavia, potremo essere solo noi a decidere che tipo di figura saremo, a modellarci nel pongo come riteniamo più adatto al nostro modo di essere e di sentire. Qualsiasi sarà il risultato, anche in corso d’opera, per sapere che non avremo rimpianti deve essere una scelta che parla di noi, che trasmette ciò che si è e si vuole. Se poi a un certo punto ciò che stai creando non ti piace, puoi sempre prendere un altro pezzo di pongo e ripartire dal principio, consapevole però delle cose buone e degli errori che hai fatto con il primo. Ogni persona sceglie la propria strada, un pezzo unico che continua a rimodellare, ancora e ancora, o un pezzo nuovo con cui ricominciare. La cosa sicura è che alla fine nessuna figura sarà come un’altra, saranno tutte diverse, come sono diverse le persone.
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