Correva l'anno 1982 e in quel periodo iniziavano a prendere forma diversi generi musicali aggressivi, tra questi, il Death e il Black Metal. La proposta cominciava ad essere più ampia e i gruppi tendevano ad essere più pomposi o "rumorosi". L'uso massiccio delle chitarre e le sfuriate delle batterie prendevano il sopravvento. In un certo senso in quel periodo in molti, nei vari generi, avevano iniziato ad alzare il tiro e il volume. Questo accadde anche tra le sonorità più cupe ed oscure.
Il 1982 era anche l'anno di "Only Theatre of Pain", il disco di debutto degli statunitensi Christian Death con Rozz Williasms. Proprio loro, con i Sisters Of Mercy e i Depeche Mode, avevano messo le basi per quella che sarà un'altra sfumatura del Goth Rock. Il sound marcato e spinto era in un certo modo quello che li distingueva da pilastri come i Cure, i Chameleons, i Cabaret Voltaire, i Bauhaus, i Sad Lovers & Giants e i Siouxsie and the Banshees. La particolarità di Rozz e soci, però, era la tendenza ad un sound sinistro e oscuro. Con Only Theatre of Pain sembra quasi di ascoltare la colonna sonora di uno spettacolo granguignolesco. Ma d'altronde da una mente complessa come quella di Rozz era prevedibile che uscisse un prodotto macabro e dinamico nello stesso tempo, un prodotto che sarebbe diventato fonte d'ispirazione per una caterva di gruppi. Personalmente, ho sempre immaginato questo fantastico frontman chiuso in una stanza nera con tratti bordò e piccoli lumini accesi che emanavano una luce soffusa a dipingere e pensare i testi e le melodie del disco. Il platter si apre con Cavity, una traccia che trascina immediatamente l'ascoltatore in un vortice di sensazioni claustrofobiche, insomma, tra il panico e l'inquietudine. Figurative Theatre incanta per il modo di cantare o narrare di Rozz, sembra appunto, una recita decadente. La successiva Burnt Offering è, a parere di chi scrive, uno dei cavalli di battaglia dell'album: sinistra e seducente. Di questa traccia i suoni, le chitarre ed il basso creano delle atmosfere uniche nel loro genere. Passiamo direttamente a Spiritual Cramp, una traccia, questa, che ha ispirato diversi artisti nel modo di comporre e strutturare pezzi. La successiva è la stupenda e conosciutissima Romeo's Distress. Parliamo di una ballata a tratti tetra ma con melodie e giri di chitarra da mandare in visibilio chi ascolta. L'ultima traccia da considerare è la conclusiva Prayer, quest'ultima, con i suoi suoni e i suoi effetti sembra voglia farti chiudere il viaggio in una sorta di trance. I Christian Death hanno segnato un'epoca diventando per molti un indiscusso punto di riferimento e Rozz Williams è l'artefice di un sound malsano e decadente.
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