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Immagine del redattoreManuel Gallace

Sparklehorse - Bird Machine

"La voce disincarnata di Mark suona ancora più ossessionante adesso, anche se su Bird Machine tutto sembra così vivo, inclusa la sua voce scricchiolante, e il pastiche di suoni dallo Spazio che usa come strati di pentimento, e la voce di un telefono per bambini che dice ciao zio Mark, ciao ti voglio bene. Strazianti melodie sottili come intricati vetri lavorati. è un disco bellissimo e a Kathleen e me dispiace di non poterne parlare con Mark." E' con queste parole dell'amico Tom Waits che potremmo iniziare a parlare di Bird Machine, album postumo di Mark Linkous, alias Sparklehorse.

La copertina dell'album Bird Machine degli Sparklehorse

Dopo tredici anni dal suicidio, ci troviamo davanti ad un album con tutte le caratteristiche che hanno reso Sparklehorse un progetto di culto mondiale, con una struttura semplice ma allo stesso tempo complessa, a tratti schizofrenica nell'alternanza di brani rock melodici susseguiti da ballate malinconiche e pessimiste, dove la sua ispirazione si rivela intatta fino alla fine dei suoi giorni, per merito anche dell'ottima produzione della vedova Melissa e del fratello Matt, impeccabili nel riuscire a tirar fuori il preculiare mix di indie rock lo fi, rilassante country cosmico e l'acustico pop da camera. E' così che ci ritroviamo catapultati in un mondo fragile e di cartapesta, in qualche sperduta provincia americana fatta da epifanie inceppate, storie tristi ed attimi vissuti e subito fuggiti. Sono quegli attimi che Mark eterna in musica e a cui queste canzoni rendono onore. Canzoni come Evening Star Supercharger, Falling Down, Everybody's Gone To Sleep, e la splendida The Scull Of Lucia brillano di luce propria e ci riportano al primo album capolavoro Vivadixiesubmarinetransmissionplot del 1995, tra i titoli più inusuali di sempre, letteralmente Trama di trasmissione sottomarina Vivadixies, ispirato da un sogno che Mark aveva fatto riguardo ad un certo generale Lee, in possesso di un rozzo sottomarino durante la Guerra Civile, in cui poteva sentire una band dei vecchi tempi suonare all'interno, il tutto distorto dall'acqua. Il nome ha anche una certa somiglianza con l'album Swordfishtrombone di Tom Waits del 1983, poiché Linkous attribuisce a Waits il rinnovamento della sua passione per la musica, proprio quando aveva deciso di abbandonarla per dedicarsi a disintossicarsi dalle varie dipendenze. Waits sarebbe poi apparso come collaboratore in Dog Door, l'ottava traccia del suo altro grande album del 2001, It's a Wonderful Life, titolo dal riscontro non poco ironico.

Mark Linkous polistrumentista e one man band in bianco e nero

Tornando all'album in questione non mancano gli spunti ironici e di umorismo nero, come nella cavalcata noise Listening To The Higsons, cover ripescata dal guru della psichedelia inglese Robyn Hitchcock, dove una vena nichilista fa da padrona: Lucifero a Frognal, Ascoltando gli Higsons in una notte di novembre, pensavo di sentirli cantare/ devo far uscire questa gallina, sto finendo la vita, non mi vedrai? Ma sono le ballate sommesse a toccare le corde più profonde dell'animo, le immagini belle e tristi di Falling Down evocano un paesaggio interiore e crepuscolare con versi come foglie che cadono: Prima di una registrazione del tramonto, dopo i fuochi davanti al celeste, aveva digitato e suonato il suo camino in due tempi, dalla montagna spuntò la foresta, Le ali spirituali per il volo sono tutte avvolte, linguaggio da un labbro ancora non trovato, L'ora è affogata, le foglie hanno allargato i loro giri, Prima che i confini conoscessero il terreno, continuo a cadere. Immagini sospese nel tempo, come quelle di The Scull of Lucya, capolavoro dell'album che sa di confessione, dove nel testo aleggia il fantasma di Nick Drake, anche se con immagini più stravaganti e ammantate di mistero: Non tenermi la mano oltre la sabbia, Non ho mai avuto nessun padre, che mi abbia mostrato l'acqua, perché tu la beva, come quella vecchia cosa. Alcuni sono nati per addolcire la luce, altri sono nati per una notte senza fine, Il teschio, il vecchio teschio di Lucia con me, lei non ti vedrà mai, nei giorni o nella luce.

Mark Linkous alias Sparklehorse

Gli scheletri delle canzoni sono state eseguiti tra il 2009 e 2010, prima che Linkous si sparasse al cuore, e nonostante non sapremo mai come avrebbe suonato Bird Machine con lui in vita, alcune delle canzoni al suo interno sono tra le più belle dei Sparklehorse, lasciando l'amaro in bocca per quello che avrebbe potuta dare ancora un così grande talento al panorama della musica alternativa.


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